Dopo oltre trent’anni di promesse, cantieri fantasma e carte bollate, Palermo si prepara ad aprire un varco che sembrava destinato a restare incompiuto: lo svincolo lato mare di Brancaccio sarà inaugurato il 25 ottobre 2025. Un’infrastruttura strategica, attesa da generazioni, che collega l’autostrada A19 alla zona industriale e al porto, e che oggi viene celebrata come simbolo di rinascita urbana.
Un’opera ferma dagli anni ’90
Lo svincolo di Brancaccio è stato per decenni il paradigma delle incompiute palermitane: progettato negli anni ’80, bloccato da contenziosi e rimpalli burocratici, è rimasto per anni un cantiere sospeso nel tempo. Un nodo logistico fondamentale che avrebbe potuto alleggerire il traffico urbano e migliorare l’accessibilità della zona industriale, ma che invece è rimasto una ferita aperta nel tessuto infrastrutturale della città.
La svolta: tra retorica e realtà
L’annuncio dell’assessore ai Lavori Pubblici parla chiaro: “Palermo ce l’ha fatta”. E in effetti, dopo decenni di immobilismo, l’apertura dello svincolo rappresenta un risultato concreto. Ma è anche il momento giusto per chiederci: cosa ha funzionato stavolta? Quali sono stati i fattori che hanno permesso di sbloccare un’opera rimasta impantanata per trent’anni? E soprattutto: possiamo davvero parlare di “modello Brancaccio” per il futuro delle infrastrutture cittadine?
Porta Sud, ma verso dove?
Lo svincolo viene definito “Porta Sud” della città. Un’immagine potente, che evoca apertura, connessione, sviluppo. Ma ogni porta ha bisogno di una direzione. Perché questa infrastruttura non resti un’isola nel deserto, serviranno politiche coerenti su mobilità, logistica, trasporto pubblico e rigenerazione urbana. Altrimenti, rischia di diventare solo un altro nodo stradale al servizio del traffico privato.
Meno traffico o più traffico?
L’assessore promette “meno traffico, più collegamenti”. Ma sappiamo che ogni nuova strada può generare nuova domanda di mobilità su gomma, se non accompagnata da alternative sostenibili. Lo svincolo di Brancaccio sarà davvero un’opportunità per la logistica e la mobilità delle persone solo se integrato in una visione più ampia: potenziamento del trasporto pubblico, intermodalità con il porto e la ferrovia, accessibilità ciclabile e pedonale.
Un’occasione per voltare pagina
Il 25 ottobre sarà una data simbolica. Non solo per l’apertura di un’infrastruttura, ma per ciò che rappresenta: la possibilità che Palermo impari dai propri ritardi, che trasformi le incompiute in occasioni di riscatto. Ma perché questo accada, serve memoria civica, trasparenza amministrativa e partecipazione attiva. Solo così potremo dire, davvero, che Palermo ha voltato pagina.

SVINCOLO DI BRANCACCIO : FORSE SABATO SARA’ APERTO
Forse ci siamo : in una nota del Comune, viene comunicato che alle 11 di sabato 25 ottobre, si terrà, alla presenza del presidente della Regione siciliana Renato Schifani, del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore alle Opere pubbliche Salvatore Orlando, l’ inaugurazione dello Svincolo di Brancaccio, ora chiamato di Roccella”.
Dopo solo…… 39 anni l’ opera sarà finalmente aperta.
Lo svincolo è stato realizzato, non con soldi pubblici ma dalla Multi Veste Italy 4 srl, società che gestisce il Forum.
Forse è proprio questo “piccolo particolare” spiega come mai lo svincolo , lato mare, sabato sarà aperto mentre quello lato monte……
Per quanto riguarda lo svincolo lato monte, i lavori sono ancora in corso. Doveva completarsi entro il 2025 ma i lavori sono ancora….in alto mare.
Forse dovremmo aspettare altri ….39 anni.
COMPLIMENTI
In una città dove su Twitter (si chiamava così allora) si spaccia per grande avento il ripristino della segnaletica stradale orizzontale in Viale Regione Siciliana (vedasi l’all’epoca il post dell’assessore Giusto Catania) e dove si fanno delle cerimonie per un nuovo semaforo o il palo di un nuovo divieto di sosta, direi che quello descritto in questo articolo è un ottimo risultato. E non a caso a mio avviso, all’interno di questo articolo, si è parlato di precedente immobilismo. Concordo assolutamente, seppur è vero che nel mondo dei fermi, la tartaruga zoppa passa in testa a tutti.
Sicuramente un ottimo risultato (anche se in netto ritardo), che consente un’alternativa all’attuale più che decennale deficitario sistema viario dell’area industriale e abitativa di Brancaccio.
In prosecuzione a questa “meravigliosa” opera aggiungerei il plauso per la definizione di un (miserissimo) parcheggio di scambio per la Stazione Palermo Roccella (dove troveranno posto i bus e i pullman che vi giungeranno?).
Proseguiamo con i punti critici:
La via Chiaravelli e il relativo ponte di scavalcamento ferroviario/A19 (obsoleto nella struttura e nella funzionalità) vanno riattivati e ricostruiti, così da collegare il costruendo parcheggio e la bretella Forum e la Via Pecoraino e alla laterale lato monte della A19.
La via Giuseppe Galeano va allargata e prolungata fino al costruendo parcheggio e proseguendo fino alla laterale alla A19 e al ponte di Via Chiaravelli.
La laterale lato monte della A19 va deviata attorno allo svincolo Brancaccio, in maniera tale da collegarsi alla Via Giovanni Di Stefano e, premetto che sono dubbioso io stesso, ma nell’attuale collegamento fra la stessa Via Di Stefano e lo svincolo andrebbe inserita una rotatoria.
infine abbattimento totale di tutte le opere cementizie e definizione a parco di tutte le aree a terreno libero, nonché la ridefinizione a viali alberati delle Via Salvatore Corleone, Enrico Ferruzza, Filippo Pecoraino, Antonio Laudicina, Carlo Gulì e tutte le aree intorno allo svincolo e le bretelle del forum!!!
Da cittadino palermitano ho sempre seguito on passione lo sviluppo di questa città riguardo la nuova viabilità e ammodernamento delle strutture necessarie per renderla moderna con nuovo ponte che unisca la zona via villagrazia con ospedale civico policlinico cimitero , sopraelevata lungo circonvallazione, soprapassi , raddoppio ponte oreto, pedemontana! Vedere realizzati queste opere ci vogliono sempre 30 anni e altri mille proclami ???? Io amo Palermo e voi.??
Se devo essere sincero tremo quando sento che si sta aprendo un cantiere a Palermo.
Spero si renda obbligatoria la deviazione per chi entra in città ed è diretto alla stazione centrale rendendo la via buonriposo, un budello di strada, percorribile dai mezzi pesanti solo in uscita. Non può quella strada senza marciapiedi stretta, in discesa e a scarsa visibilità, assorbire tutto il carico di bus anche a due piani, autoarticolati e mezzi pesanti di ogni sorta… Due morti negli ultime mesi.. Basta! Si sfrutti questo nuovo svincolo per alleggerire il traffico su via buonriposo!!!!
Spero che il commento non sia eccessivamente off-topic ma qualche centinaia di metri più in avanti inizia viale Regione Siciliana, una delle strade più trafficate d’Italia e regno dell’anarchia e del disordine più totale: chiunque può constatare la totale inadeguatezza della segnaletica orizzontale e verticale, dei guard-rail (a proposito sono a norma?), il fondo stradale improponibile, e, anche come diretta conseguenza di tutto ciò, la guida fantasiosa di buona parte dei nostri concittadini; ebbene di suddetta via non esiste, che io sappia, un progetto di riqualificazione completa, di ristrutturazione sostanziale e di adeguamento a degli standard minimi di sicurezza e praticabilità. Fatta eccezione dei lavori sul ponte Corleone (era ora!) non mi risultano interventi profondi in atto o in programmazione che interessino l’intero percorso; sul serio non mi spiego l’immobilismo ed il silenzio che regna attorno a questa via, sembra quasi un argomento tabù che nessuno degli amministratori voglia affrontare.
E mai possibile che via Buonriposo, un budello di strada, senza marciapiedi, in salita e con uno stretto tunnel a scarsa visibilità, deve assorbire gran parte del traffico in uscita della citta, compresi i bus, Tir, autoarticolati e mezzi pesanti di ogni genere?
E visto che il ponte di via Oreto è pericolante e non può essere attraversato da autobus e da mezzi pesanti, anche gran parte del traffico in entrata in città viene…… dirottato in via Buon riposo.
L’ alternativa?
La solita via Messina Marina, una strada stretta e pericolosa, quasi priva di semafori, dove sfrecciano auto, moto, bus, tir e autoarticolati di ogni tipo e dove i pedoni morti ormai non si contano più.
Non è un caso che nello stesso giorno, nelle due strade sono morte due donne tra l’ indifferenza generale.
Lo svincolo Roccella, appena inaugurato dopo soli ….40 anni, potrebbe essere una soluzione ma l’ assenza di un altro ponte che attraversi il fiume Oreto ( per esempio in via dei Picciotti) rende anche questa soluzione un semplice…… palliativo.
Qualcuno non ha ancora capito che solo realizzando infrastrutture utili cresce l’economia, si crea occupazione e si rafforza la fiducia nelle istituzioni.
Purtroppo l’ assenza di progettualità della nostra classe dirigente, incapace di vedere oltre il proprio naso, e il timore di certi ambienti che qualunque infrastruttura viaria possa generare nuova domanda di mobilità su gomma, rende il nostro prossimo futuro nebuloso e …..immobile
Abito in zona e quindi ho atteso per anni l’apertura di questo svincolo.
Finalmente inaugurato, mi accorgo però che gli accessi alla viabilità secondaria restano però ancora chiusi!
Tralaltro abbiamo aspettato altri 4 mesi, proprio perchè la viabilità parallela su Viale Regione era invasa dai rifiuti speciali.
Visto che si è potuto aprire lo svincolo che ti porta solo in autostrada, perchè non si è inaugurato 4 mesi fa?
Ma la cosa per me grave ( correggetemi se sbaglio ) è che non c’è nessun cartello che vieti a cicli e veicoli sotto i 125 cc di imboccare la rampa.
Se sei in bici , monopattino o semplice scooter 50 , ti trovi praticamente costretto ad entare in autostrada!
Ma vi pare normale ?!?